Foto di Franz Tomamichel. Opera citata nel post |
Insieme a Monreale - dove il complesso del Duomo normanno con i suoi mosaici è tappa obbligata di fuggevoli visite durante i tour dell'Isola - Piazza Armerina vive una fama quasi esclusivamente fondata sui mosaici tardo romani della Villa del Casale. Come accade a Monreale, le comitive di turisti ignorano quasi completamente le altre attrattive della cittadina ennese: i boschi dei dintorni, i severi ed eleganti palazzi storici, le tante chiese monumentali - fra queste, l'imponente Matrice - i musei. La tendenza della maggior parte dei viaggiatori ad ignorare "l'altra" Piazza Armerina, concentrando tutte le attenzioni sui sia pure straordinari mosaici del Casale, è testimoniata da ciò che scrisse il giornalista svizzero Jakok Job nel 1971:
"Piazza Armerina - si legge in "Sicilia", pubblicato da Edizioni Silva Zurigo - è una cittadina di montagna a Sud di Enna. Ci si va con una ferrovia secondaria oppure sull'autostrada in direzione di Gela, passando accanto la Lago di Pergusa circondato di leggende. Dopo circa 30 chilometri, appare la località cercata. I pittoreschi gruppi di case della città vecchia occupano a mo' di fortezza un paio di corone collinari e scendono giù nelle infossature della valle attraverso le quali passano tratti di strade. Sull'altura maggiore sta la gran Cattedrale. Chiara s'eleva la sua cupola sopra la massa delle case. La città, poco estesa ma molto popolata, condurrebbe oggi l'appartata vita di molte cittadine siciliane, se nei suoi dintorni non fossero stati riportati in luce questi mosaici che suscitano meraviglia ed incanto nel mondo..."
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