Mattanza a Scopello. Fotografia tratta dal saggio "Le forme del lavoro. Mestieri tradizionali in Sicilia", edito nel 1986 dall'assessorato regionale ai BB.CC |
Le prime notizie documentarie sull'attività della tonnara di Scopello risalgono al 1312. Da quella lontana epoca e sino al 1980, l'attività di pesca dei tonni in questo comprensorio tirrenico del trapanese ha coinvolto generazioni di raisi, tunnaroti, cabbanisti, capiguardia, massari, mascaioli, muciari, mastri calafati e d'ascia, ri bagghiu e ri camparia e di calafato; ed ancora, di mattanzari, parascarmeri, portancoddu, rimurchieri, runchiaturi, sciabbicoti, vardiani, vasciddari, vintuteri, vuttari e semplici "abbintizzi".
Alcuni di questi artefici della pesca della tonno si tramandarono nei secoli il mestiere di padre in figlio. Più il ruolo specifico richiedeva abilità ed esperienza - ha scritto Rosario Lentini nel saggio di Vincenzo Consolo "La pesca del tonno in Sicilia" ( Sellerio, Palermo, 1986 ), opera da cui abbiamo tratto il glossario - "più la prestazione lavorativa si connotava come "arte" di mare..."
Nessun commento:
Posta un commento