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martedì 2 luglio 2024

"MAIDDE" E BARACCHE DOPO IL TERREMOTO DEL BELICE

Fotografia di 
Franz Tomamichel,
opera citata nel post


".... Su grandi assi era distesa una poltiglia di pomodori che, al sole, doveva condensarsi in purea. Le baracche ai piedi del villaggio furono erette da organizzazioni di soccorso per i terremotati del 1968..."

Così il fotografo Franz Tomamichel lasciò una testimonianza di storia della Sicilia nei mesi successivi al terremoto del Belice, allorché i circa 70.000 sfollati vennero in buona parte e per lunghi anni trasferiti in baraccopoli allestite in diversi comuni dell'Isola



Nella fotografia, pubblicata nell'opera "Sicilia" ( Edizioni Silva, Zurigo, 1971 ) ed accompagnata dai testi di Jakob Job, le baracche di ferro - luoghi di esistenza precaria ed incerta - fanno da sfondo allo scorcio di una ordinaria scena paesana in una strada assolata. Come in una quinta teatrale, vi si osservano i panni stesi al vento, la salsa di pomodoro spalmata sulle "maidde" di legno ed un gruppo di bambini in compagnia di una donna sull'uscio di una casa.



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