Sulla strada di ritorno verso Piazza Armerina. L'immagine è tratta dall'opera "Sizilien" scritta da Eberhard Horst e Josef Rast edita nel 1964 da Walter Werlag |
Nei decenni passati, le immagini di contadini o pastori in groppa agli asini ed ai muli hanno riempito le pagine dei libri dedicati alla Sicilia.
Il valore documentario di queste fotografie è spesso poco rilevante; l'intento degli autori è stato quello di offrire lo stereotipo dell'isola contadina ed arcaica del tempo, in contrapposizione alla civiltà industriale e dei consumi che mezzo secolo fa dettava tempi e modelli dello sviluppo italiano ed europeo.
L'immagine riproposta da ReportageSicilia ritrae il lento ritorno di un uomo a Piazza Armerina; un contadino, appunto, o forse un pastore, seguito dal suo cane.
Lo sfondo della fotografia - pubblicata nel 1964 nel saggio di Eberhard Horst e Josef Rast "Sizilien", edito da Walter Verlag - restituisce il profilo edilizio della cittadina ennese, raccolto ai piedi della scenografica Cattedrale dedicata all'Assunta.
Sette anni prima di quella pubblicazione, Guido Piovene in "Viaggio in Italia" ( Mondadori ) avrebbe fatto riferimento alla recente scoperta a Piazza Armerina della Villa del Casale; non senza però aggiungere altre notazioni meno scontate - e sconosciute a molti siciliani - sulle attrattive locali:
"Non ricordo più quale inglese sentenziò che Piazza Armerina è il luogo della terra dove l'occhio può scorgere più toni diversi di verde, e giunse a precisarne il numero.
La bella cittadina produce torroni; gli amanti di oggetti preziosi troveranno nel Duomo esemplari stupendi di oreficeria barocca.
Vi è una fastosa oreficeria siciliana che sembra avere specialmente brillato nei tesori ecclesiastici di cittadine fuori mano"
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