Il quartiere palermitano
dell'Albergheria.
Sullo sfondo, palazzo Sclafani.
Foto di Roberto Collovà,
tratta da "Palermo viva",
edito nel 1972 dal
Rotary Club Palermo Est
"La storia urbana di Firenze è - come ben si sa - di eccezionale interesse. Ma quale suggestione - ha scritto nel 1980 lo storico napoletano Giuseppe Galasso, in un periodo in cui il centro storico di Palermo versava in uno stato di abbandono di cui si scorgono ancora oggi troppe tracce - non scaturisce da quella di Palermo! Da emporio fenicio a municipio romano e bizantino, da splendida capitale dell'emirato musulmano a grande capitale dei Normanni e degli Svevi, da roccaforte antiangioina a focolaio antiborbonico, da sontuosa capitale del viceregno spagnolo a solare e irrequieta città dell'Italia unita e, infine, un pò meno splendidamente, a capoluogo regionale dopo l'ultima guerra, Palermo, posta in un sito di indiscussa bellezza, ha dato e ha avuto tutto ciò che di una città può fare il fascino, se non il mito. Ma, mentre di Firenze le pietre raccontano i fasti con perentoria e ordinata evidenza nella perfetta fusione di impulso e ragione, di arte e di calcolo, di natura e storia, a Palermo l'incanto dei luoghi non vale a sciogliere il raccapriccio di una fatiscenza e di uno scempio che insultano insieme la natura e la storia..."
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