Il promontorio ed il castello di Solanto. Fotografia Ernesto Oliva-ReportageSicilia |
Luogo evocativo di eventi oggi molto lontani nel tempo è il castello di Solanto, insediato su uno sperone roccioso che nel periodo della storia antica di Sicilia faceva da guardia alla omonima città punica dedita ai commerci marittimi. Proprio il mare ha segnato le vicende rilevanti di questo angolo di costa palermitana, oggi gravato dalle presenza di una invasiva struttura alberghiera e dalla solita trincea di "villini" che sbarrano l'accesso ai bagnanti. Come ricordato da Salvatore Mazzarella e Renato Zanca in "Il libro delle torri" ( Sellerio editore Palermo, 1985 ), anni salienti per Solanto furono il 1636, quando si registrò una rovinosa incursione delle galere di Biserta, ed il 1718, allorché una flotta spagnola composta da 450 navi sbarcò nella vicina rada di Fondachello, conquistando il castello.
Nel 1819, il mare di Solanto venne rappresentato dal pittore napoletano Paolo de Albertis per celebrare la presenza di Ferdinando IV di Borbone e di un vasto seguito di cortigiani e notabili palermitani. L'occasione fu quella di assistere alla faticosa opera dei "tonnaroti" locali, impegnati in una delle storiche mattanze che si svolgevano in questo tratto di costa palermitana. La pesca del tonno andò avanti a Solanto sino alla metà degli anni Sessanta dello scorso secolo, quando le ricchissime catture del secolo XVIII rimasero definitivamente nel ricordo di annalisti e storici locali. Oggi il castello di Solanto è diventato luogo per ricevimenti: destino comune a molti edifici storico-monumentale della costa siciliana, che pur sottraendoli alla pubblica fruizione ne consente la conservazione dopo secoli di sofferta sopravvivenza.
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