Il paesaggio del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nei bozzetti dell'artista padovano, pubblicati nel 1959 dalla rivista del TCI "Le Vie d'Italia"
L'undici novembre del 1958 - sedici mesi dopo la morte dell'autore, a Roma - il "Gattopardo" venne pubblicato da Feltrinelli con una prefazione di Giorgio Bassani.
La stampa del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, come è noto, ebbe un successo internazionale; quotidiani e riviste dedicarono le loro attenzioni all'opera di un personaggio che sino ad allora era rimasto sconosciuto al panorama della letteratura italiana.
Il paese di Prizzi, altra tappa del viaggio dei Salina nelle pagine di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. L'articolo del TCI seguì di tre mesi la pubblicazione del romanzo edito da Feltrinelli |
Il paese di Bisacquino, altro luogo rappresentato da Fulvio Bianconi. L'artista padovano ha lasciato una vastissima produzione di oggetti in vetro, incisioni, dipinti e disegni |
Una curiosa testimonianza delle attenzioni suscitate all'epoca dal libro è contenuta in un articolo pubblicato nel febbraio del 1959 dalla rivista del TCI "Le Vie d'Italia".
Il reportage è intitolato "Il paesaggio nel 'Gattopardo'" ed il testo di Flavio Colutta venne accompagnato dalle illustrazioni del disegnatore Fulvio Bianconi.
Il testo di Colutta descriveva il paesaggio dell'isola seguendo la traccia letteraria del viaggio dei Salina fra Palermo, Marineo, Prizzi, Corleone, Bisacquino e Donnafugata: paese quest'ultimo creato dalla fantasia di Tomasi di Lampedusa, nel ricordo della casa di Santa Margherita Belice dei Filangeri di Cutò e del feudo di famiglia di Palma di Montechiaro.
I disegni del padovano Bianconi - artista eclettico, nato nelle fornaci di Murano a plasmare il vetro in pezzi unici e poi diventato pittore, incisore, fotografo ed illustratore - completarono il racconto di Collutta.
Un momento del viaggio dei Salina nelle campagne palermitane ed agrigentine |
Un particolare del giardino palermitano della residenza dei Salina in via Butera, dinanzi al mare del Foro Italico. Fra i soggetti del bozzetto spicca il cane Bendicò, uno dei protagonisti del romanzo |
I bozzetti gattopardeschi di Bianconi - basati sulla semplice lettura delle pagine del romanzo - riproposero ora con tratto pieno e deciso ora con leggerezza gli aspetti paesaggistici e le figure di quella "Sicilia feudale, quella dei principi e dei baroni; e le colline silenziose dove non si vede vita - scriveva Colutta - riflettono una cruda luce gialla".
La grafica del titolo dell'articolo di Flavio Colutta pubblicato da "Le Vie d'Italia" |
L'isola descritta da Colutta durante la lettura del "Gattopardo" e disegnata da Bianconi, "non è la terra promessa del sole e della primavera perpetua che appare passando lo Stretto, calma e sorridente nel suo mare opalino; ma è, nella massima parte, questa che Tomasi descrive, le brulle pendici dei feudi, un''aridità ondulante all'infinito in groppe sopra groppe' più pallide del cielo, che per lunghe distanze ignora la presenza di anima viva, soffocata dallo squallore, dove la bellezza delle coste, le chiese adorne di mosaici, i palazzi nobiliari si perdono in grosse pennellate di colore vivido, e nulla più...".
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