Una strada di Erice. Fotografia di Gianni Pirrone, tratta dalla rivista "Sicilia" edita da S.F. Flaccovio Palermo nel febbraio del 1953 |
"Motivi di difesa, ma certamente anche motivi di ordine religioso - ha scritto Aldo Pecora in "Sicilia" ( UTET, Torino, 1974 ) - hanno spinto le primitive popolazioni siciliane a fissare i loro insediamenti, lungo il perimetro marino dell'isola, come nell'interno, su alture rilevate, cocuzzoli o dorsali o creste o spianate, da cui lo sguardo domina largamente intorno; e lì le case si sono costipate l'una all'altra in grovigli ed intrichi di eccezionale complessità, con strade strettissime e contorte, e sovente a fondo cieco; e questa disposizione, permanendo intatta nei secoli come patrimonio di quelle popolazioni, è rimasta come la maglia fissa, stereotipata, sulla quale poggia e nella quale si consustanzia il centro abitato. Erice, Taormina, il nucleo più antico di Ragusa (Ragusa Ibla), Enna, Caltagirone, Centuripe - in origine tutti centri sicani, o siculi o elimi - ne sono esempi cospicui"
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