Il gioco dell’”antenna a mare” è oggi uno di quegli eventi organizzati per lo più dalle proloco locali, soprattutto in occasione di feste patronali ed altre celebrazioni locali.
In Sicilia, sono ancora numerosi i paesi e le borgate marinare dove gli uomini provano a conquistare la bandiera ( “l’ntinna” ) rimanendo in equilibrio su un palo di legno accuratamente cosparso di sapone e sego: una miscela scivolosissima che provoca cadute e tuffi in acqua.
Su YouTube si possono osservare numerosi filmati che documentano la recente pratica dell’”antenna a mare”; come talora accade nella pratica documentaria, le fotografie riescono tuttavia ad avere una forza narrativa più intensa rispetto all’immagine filmata.
Questa verità ci sembra essere attestata dalle immagini di una vecchia “antenna a mare” ambientata nelle acque del porticciolo della borgata palermitana di Aspra, in occasione della festa dell’Assunta.
Da YouTube, l'edizione 2010 dell'"antenna a mare" a Cefalù.
Da alcuni decenni, queste tradizionali forme di gioco popolare hanno assunto un prevalente carattere di natura economica, con premi in denaro e lo sfruttamento commerciale dell'evento
Gli scatti riproposti da ReportageSicilia – occorre sottolinearlo – portano la firma illustre di Fernando Scianna, e costituiscono una minima parte del lavoro di reportage che l’allora giovanissimo fotografo bagherese dedicò alle feste religiose in Sicilia ( lavoro poi confluito nella pubblicazione del famoso “Feste religiose in Sicilia” edito da Leonardo da Vinci Editrice nel 1965 con prefazione di Leonardo Sciascia ).
Le immagini realizzate da Scianna ad Aspra raccontano l’epoca in cui il gioco serviva ancora a mettere alla prova abilità e valore dei pescatori locali e dei loro figli: il vincitore della gara sul palo insaponato sarebbe stato riconosciuto dall’intera comunità come un abile lavoratore su piccole barche da pesca e pescherecci, in grado di sfidare i pericoli della vita in mare.
Questo scopo dell’evento – legato al semplice prestigio che ne derivava a favore di chi avrebbe conquistato l’antenna – già in quel periodo cominciava tuttavia ad essere stravolto da una prospettiva mercenaria.
Nelle note alle fotografie pubblicate dal libro si legge infatti:
Le immagini realizzate da Scianna ad Aspra raccontano l’epoca in cui il gioco serviva ancora a mettere alla prova abilità e valore dei pescatori locali e dei loro figli: il vincitore della gara sul palo insaponato sarebbe stato riconosciuto dall’intera comunità come un abile lavoratore su piccole barche da pesca e pescherecci, in grado di sfidare i pericoli della vita in mare.
Questo scopo dell’evento – legato al semplice prestigio che ne derivava a favore di chi avrebbe conquistato l’antenna – già in quel periodo cominciava tuttavia ad essere stravolto da una prospettiva mercenaria.
Nelle note alle fotografie pubblicate dal libro si legge infatti:
“Aspra è un piccolo villaggio di pescatori presso Bagheria e la “prisa ‘ntinna” è il gioco semplice che allieta la festa dell’Assunta. Raggiunto con le barche il luogo della gara, ha inizio lo spettacolo di equilibrismi e scivoloni su un lungo palo insaponato ad opera dei concorrenti interessati alla conquista della bandiera che si trova all’estremità di quello. Né manca mai l’esibizione di qualche mattacchione il quale improvvisa sul palo un numero da clown. Da qualche anno però, per stimolare le partecipazioni, si è dovuto aggiungere un buon premio in denaro”.
In questo post, la riproduzione delle fotografie tiene conto dell’impostazione tipografica del libro. ReportageSicilia in qualche caso ha voluto evitare la correzione dell’imperfetto allineamento delle pagine; in altri, si è preferita una riproduzione parziale dell’immagine, indicando questa scelta nella didascalia.
Nessun commento:
Posta un commento